Il volo

-Tu? Accidenti, ma dovevo proprio finire in questo posto per ricevere una tua visita?-
-Avrei preferito venirti a trovare a casa, ma come devo fare con te?-
Ridono
-Assurdo vero? Immagina; lo stacco è stato fantastico un po’  come quando si va in altalena, ti manca la terra sotto i piedi e senti il  corpo leggero. L’aria diventa il tuo elemento, il cielo è la tua abitazione. Senti scorrere sotto la pelle una sottile scarica elettrica, è l’adrenalina. Il senso del volo però lo riconosci dopo, mentre sali non ne sei pienamente cosciente, però dopo il punto morto, quando comincia la discesa e hai solo l’aria come sostegno, ecco quello è il volo per davvero. Il cervello è un po’ confuso capisce che c’è un’anomalia ma non è in grado di riconoscerla fino a che non inizi a scendere, allora trattieni il respiro e il cuore rimane sospeso. Il mondo è sottosopra Infine quando ormai tutto è giunto al termine, la tua testa ricollega immediatamente tutti i sensori, scendi troppo in fretta e l’aria non riesce a reggerti. Il dolore non è immediato, nel momento dell’impatto col terreno per l’atterraggio brusco, sei ancora fuori dal tuo corpo, ci rientri giusto in tempo per sentire il crac del coccige e la delusione per la brevità del volo.-
-Ma tu sei tutta matta! Per fortuna che è solo incrinato!-
-Non è colpa mia, corro su quella strada tutti i giorni e tutti i giorni non mi capita nulla… ahi! Ma se becco quel maleducato che ha lasciato la buccia di banana sul marciapiede, lo faccio correre io!-